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- #IO, I TURNI E LA GSA: il loro primo incontro
A seguito del mio percorso di Master in Gestione della Salute in Azienda (GSA), mi è stato chiesto di raccontare come e quando sia nato il mio interesse per questo ambito. Oggi è la giornata internazionale dei paramedici e quindi ho pensato di onorare questo giorno, parlando dell'incontro della mia precedente carriera professionale con quella attuale. Ripensandoci, il mio primo approccio risale al 2013, quando lavoravo presso il Servizio Ambulanza Locarnese e Valli (SALVA). All’epoca, il caposervizio volle dare risposta a un’esigenza emersa dal personale. Data la mia passione per la salute e lo sport, mi proposi di sviluppare un progetto che mirava alla promozione dello sport e del benessere all'interno del servizio (vedi articoli allegati). Allora non conoscevo ancora il concetto di GSA, ma cominciai a documentarmi, trovando nel sito di Promozione Salute Svizzera un punto di riferimento essenziale. Il primo progetto, pensato per durare 18 mesi, prevedeva il coinvolgimento dei colleghi in attività sportive, conferenze con specialisti della salute, iniziative per la promozione della salute mentale e corsi di cucina. Da quel momento, la mia passione per il tema è cresciuta. Nel 2017 ho sviluppato una formazione rivolta a tutti i soccorritori diplomati del Ticino, nella quale proponevo spunti su attività fisica, rilassamento, alimentazione e accenni alla medicina del lavoro, con particolare attenzione alle problematiche legate al lavoro a turni. Dal 2018 ho iniziato a frequentare i corsi organizzati da Promozione Salute Svizzera a Losanna e, in seguito, sono riuscita a realizzare due giornate multidisciplinari dedicate ai miei colleghi. In queste occasioni, a momenti teorici e formativi si alternavano attività pratiche come arrampicata, yoga, meditazione e scherma. In qualità di coordinatrice e responsabile del progetto “Salute e Benessere”, ho poi ampliato le tematiche trattate, concentrandomi su aspetti più strettamente legati alla professione: ambiente e luogo di lavoro, gestione dei turni e dello stress. In questa direzione, ho anche proposto un’iniziativa che prevedeva una giornata settimanale dedicata all’alimentazione sana. Ho purtroppo dovuto lasciare la professione per motivi di salute, ma mi fa piacere vedere che il tema del benessere resta in qualche modo vivo e discusso. Lo dimostra anche un recente articolo pubblicato sulla rivista SALVA del 2024, nel quale l’attuale Direttore Operativo, Michel Ceschi, riflette sulle difficoltà della professione del soccorritore. Riporto qui un estratto: “ Tuttavia, non e' un’attivita' priva di difficolta'. I turni, specialmente quelli notturni, possono disturbare il ritmo circadiano naturale del corpo, in alcuni casi causando disturbi del sonno. Come detto, lavorare a turni nel contesto del soccorso preospedaliero presenta vantaggi significativi, come flessibilita' del tempo e opportunita' economiche, ma comporta anche notevoli sfide in termini di salute, equilibrio tra vita, lavoro e sicurezza. Nonostante le difficolta' legate agli orari irregolari e alla natura stressante del lavoro, i soccorritori devono essere preparati a gestire questi aspetti per mantenere un alto livello di benessere personale, oltre a essere pronti ad affrontare sfide uniche e a garantire un servizio di alta qualita'.” (Ceschi, 2024) Queste parole rendono evidente quanto questa professione sia impegnativa e quanto ogni servizio possa fare per tutelare la salute dei propri collaboratori onde evitare spiacevoli e costose assenze, precoci partenze e turnover. Uno dei temi che ritengo fondamentale approfondire è il rispetto del ritmo circadiano nel lavoro a turni . Questo ritmo, sincronizzato sull’alternanza luce-buio, regola non solo il ciclo sonno-veglia, ma anche il metabolismo, la produzione ormonale (cortisolo, insulina, melatonina) e la funzione cardiovascolare. Sono soprattutto i turni notturni a mettere in crisi questo equilibrio naturale, esponendo gli operatori sanitari a rischi reali come: aumentato rischio cardiovascolare (ipertensione, fibrillazione atriale), alterazioni metaboliche (insulino-resistenza, obesità, diabete di tipo 2), disturbi del sonno, disturbi ormonali (incl. problemi di fertilità e irregolarità del ciclo) depressione e ansia. L'OMS rileva poi che il lavoro a turni notturno è classificato 2a ( probabilmente cancerogeno per l'essere umano ) per determinati tumori quali: seno, prostata e colon. Nel box sottostante propongo alcuni consigli pratici su come rispettare il ritmo circadiano anche nel contesto del lavoro a turni. Turni e ritmo circadiano L’invito che mi sento di rivolgere a tutti i responsabili e dirigenti dei servizi ambulanza, ma non solo, è quello di continuare a valorizzare il proprio personale, soprattutto alla luce delle problematiche e delle patologie che possono insorgere a causa del lavoro a turni e del costante turnover di personale in ambito sanitario. Una direzione proattiva, che promuova in modo sistemico la Gestione della Salute in Azienda (GSA), rappresenta una strategia concreta e lungimirante. Un’organizzazione attenta al rispetto del ritmo circadiano e alla salute dei lavoratori turnisti può infatti contribuire a: migliorare il benessere psicofisico del personale, ridurre l’assenteismo e l’incidenza di patologie, garantire un servizio di soccorso sempre più all’avanguardia, efficace e professionale nel tempo. ridurre i costi attuali e futuri dell'azienda e della società Conclusione Ho vissuto per 18 anni la turnistica in qualità di soccorritrice e ciò mi piaceva. Mi piacevano pure le notti con il particolare e intimo ambiente che si viveva. Tutto ciò mi ha permesso di analizzare e conoscere il mio corpo e di capire che per mantenere un equilibrio di salute mi sarei dovuta impegnare quotidianamente, ed è quello che ho cercato di fare coinvolgendo anche i miei colleghi. Purtroppo ad un certo punto ho dovuto mettere in pratica il fatidico piano B (e anche C... e vi consiglio di averlo sempre pronto). Sono stati cambiamenti, a volte difficili, che mi hanno fatto sicuramente crescere ma che mi hanno anche permesso di dire che promuovere la GSA, in particolar modo nei servizi ambulanza per una maggior tutela dei miei ex-colleghi e della professione stessa, sarebbe stata la mia prossima missione. HAPPY PARAMEDIC INTERNATIONAL DAY A TUTTI... oggi e sempre!! Bibliografia e articoli correlati : 2024_Articolo Michel Ceschi pag. 3: https://www.salva.ch/media/tvppe3z4/def-rivista_informativa_2024_240924.pdf 2019_Articolo Sandra Tonacini pag. 15 : https://www.salva.ch/media/f5qj0rq3/rivista-informativa-2019.pdf 2018_Trafiletto pag. 11: https://www.salva.ch/media/0iscv3dy/rivista-definitiva-2018.pdf
- #La noia al lavoro
Comprendere il fenomeno e costruire ambienti di lavoro più stimolanti noia In un’epoca in cui si parla sempre più di stress e burnout, un altro fenomeno silenzioso e insidioso si fa strada nelle organizzazioni: la noia sul lavoro (boredom at work). Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la noia non è semplicemente una mancanza momentanea di interesse, ma può trasformarsi in una condizione cronica con effetti dannosi sul benessere psicofisico e sulla produttività dei lavoratori. Uno studio chiave per comprendere questo fenomeno è quello di Van Hooff (2017) https://psycnet.apa.org/record/2017-00251-013 , il quale propone un modello dinamico di spillover tra soddisfazione dei bisogni psicologici, motivazione al lavoro e noia lavorativa. Questo approccio aiuta a spiegare come le esperienze emotive sul lavoro si intrecciano e si influenzano reciprocamente nel tempo. Cosa causa la noia sul lavoro? Secondo Van Hooff, la noia emerge quando i bisogni psicologici fondamentali – autonomia, competenza e relazione – non sono soddisfatti in modo adeguato. Il modello suggerisce che la mancanza di stimoli, di sfide significative e di interazioni sociali può creare un circolo vizioso: la noia riduce la motivazione, e la bassa motivazione a sua volta alimenta ulteriormente la noia. Altri fattori organizzativi contribuiscono a questo stato: * Routine eccessiva * Ruoli poco chiari o sottoutilizzati * Assenza di riconoscimento * Leadership distaccata o autoritaria Un rischio per la salute e la performance La letteratura scientifica documenta diversi effetti negativi della noia cronica sul lavoro: * Disturbi psicologici: ansia, demotivazione, depressione * Aumento del turnover: i lavoratori annoiati cercano stimoli altrove * Riduzione della produttività: calo di attenzione, errori, procrastinazione * Malessere fisico: sedentarietà, disturbi del sonno, comportamento alimentare disfunzionale Come prevenire e gestire la noia lavorativa Per contrastare efficacemente la noia, è essenziale adottare un approccio integrato che coinvolga il benessere organizzativo, la leadership e la crescita personale dei lavoratori. 1. Gestione della salute in azienda (GSA) Implementare programmi strutturati per la salute fisica e mentale: * Check-up periodici e supporto psicologico * Programmi di benessere e attività fisica * Politiche di work-life balance * Ambienti di lavoro stimolanti e vari 2. Leadership positiva e coinvolgente I leader giocano un ruolo fondamentale nel contrastare la noia: * Coinvolgimento attivo dei collaboratori nelle decisioni * Feedback costruttivi e riconoscimento dei successi * Promozione di un clima di fiducia e apertura * Assegnazione di compiti sfidanti ma raggiungibili 3. Promuovere resilienza e adattabilità Formare i dipendenti a sviluppare risorse personali per fronteggiare la noia: * Percorsi di formazione sulla resilienza emotiva * Incentivi all’autoapprendimento e allo sviluppo continuo * Favorire il job crafting: adattamento proattivo del proprio ruolo in base ai propri interessi e punti di forza 4. Ristrutturazione dei ruoli e job rotation La variazione delle mansioni può ridare significato e varietà al lavoro: * Inserimento di micro-progetti trasversali * Alternanza di compiti tra team * Autonomia nella scelta delle modalità operative Conclusioni La noia sul lavoro non è un semplice fastidio passeggero, ma un segnale importante che l’organizzazione deve saper leggere e affrontare. Il modello di Van Hooff ci ricorda che la soddisfazione dei bisogni psicologici è alla base della motivazione. Per questo è necessario creare ambienti lavorativi dinamici, partecipativi e orientati al benessere. Una buona leadership, una cultura aziendale aperta, e l’investimento nella salute e nella crescita personale dei lavoratori non solo prevengono la noia, ma promuovono organizzazioni più sane, resilienti e produttive.
- Home Office sì, Home Office no!
Negli ultimi anni, il dibattito sull'home office ha assunto un ruolo centrale nel mondo del lavoro, specialmente in Svizzera. Mentre alcune aziende promuovono modelli ibridi, altre impongono un ritorno più rigido in ufficio, suscitando reazioni contrastanti tra i dipendenti. Oggi mi sono ritrovata a leggere un articolo sul Blick e vi porto quindi alcune mie riflessioni. I vantaggi dell'Home Office 1. Equilibrio tra lavoro e vita privata Lavorare da casa consente ai dipendenti di gestire meglio il proprio tempo, riducendo lo stress legato agli spostamenti e permettendo una maggiore presenza nelle attività familiari. Questo è particolarmente vantaggioso per i genitori, che possono conciliare più facilmente le esigenze lavorative con quelle familiari. 2. Benefici ambientali La riduzione degli spostamenti quotidiani contribuisce a diminuire le emissioni di CO₂, offrendo un impatto positivo sull'ambiente. 3. Flessibilità geografica L'home office permette ai lavoratori di risiedere in cantoni diversi da quello della sede aziendale, favorendo una distribuzione più equilibrata della popolazione e potenzialmente riducendo la pressione sulle aree urbane. Non bisogna neppure dimenticare che ciò favorirebbe a creare dei team multiculturali e plurilingue (riconoscendo la spettacolarità della nostra nazione). 4. Miglioramento della produttività Molti dipendenti riferiscono di essere più produttivi lavorando da casa, grazie a un ambiente più tranquillo e alla possibilità di concentrarsi meglio sulle proprie attività. L'organizzazione degli spazi di lavoro è quindi fondamentale sia a casa che al lavoro. Le sfide dell'Home Office 1. Isolamento sociale La mancanza di interazioni quotidiane con i colleghi può portare a un senso di isolamento e ridurre le opportunità di collaborazione spontanea. 2. Difficoltà nella gestione del tempo Senza una chiara separazione tra lavoro e vita privata, alcuni dipendenti possono faticare a stabilire confini, portando a un rischio di burnout. Va comunque detto che una separazione tra lavoro e vita privata dovrebbe comunque avvenire anche se si lavora unicamente in ufficio. 3. Problemi di leadership e fiducia Spesso mi chiedo, ma non è che per casa vi è la necessità di controllo da parte dei dirigenti che può riflettere una mancanza di fiducia nei confronti dei dipendenti? Tuttavia, è importante riconoscere che la produttività non dipende esclusivamente dalla presenza fisica in ufficio: l'attitudine al lavoro e la volontà di lavorare la si ha sia in ufficio che lavorando in HomeOffice. Il ritorno in ufficio: una questione di equilibrio Come in tutte le cose, il tutto si base su l'equilibrio. Alcune aziende svizzere stanno rivedendo le loro politiche sull'home office. In un articolo del Blick dello scorso 13 maggio, si citava l'esempio della Schindler che ha limitato il lavoro da casa a un giorno a settimana per una parte dei dipendenti . Queste decisioni hanno suscitato reazioni contrastanti, con alcuni dipendenti che esprimono insoddisfazione e considerano la possibilità di cambiare lavoro. È fondamentale trovare un equilibrio che soddisfi sia le esigenze aziendali sia quelle dei dipendenti. Un modello ibrido, che preveda la presenza in ufficio per alcuni giorni alla settimana, può favorire la socializzazione e la collaborazione, mantenendo al contempo i benefici dell'home office. Conclusione L’home office comporta sia vantaggi sia sfide. Per questo è fondamentale che le aziende adottino un approccio flessibile, fondato sulla fiducia e sulla responsabilizzazione dei dipendenti. Un modello di lavoro ibrido ben strutturato può rappresentare una soluzione equilibrata, capace di coniugare produttività, benessere individuale ed esigenze organizzative. Parlo anche per esperienza personale. Per quasi due anni ho lavorato all’80% nella Svizzera interna, beneficiando di un sistema ibrido che prevedeva due giorni in ufficio e due in home office. Questo modello mi ha permesso di rientrare in Ticino e diventare pendolare, mantenendo però una qualità di vita che altrimenti avrei dovuto sacrificare. A casa mi sono organizzata con un vero e proprio ufficio: due schermi, una scrivania regolabile in altezza, una lavagna per gli appunti. L’ambiente era tranquillo – ero sola – e questo mi aiutava a concentrarmi con maggiore efficacia. Ho apprezzato profondamente il fatto di essere vicina alla mia famiglia e agli amici, di potermi godere il clima ticinese e, al contempo, portare avanti le piccole incombenze domestiche con più serenità. Allo stesso tempo, tornare in ufficio era una piacevole pausa dalla solitudine: incontrare i colleghi, lavorare fianco a fianco, confrontarsi in modo diretto, scambiarsi due battute, pranzare insieme. Con la valigia sempre pronta, ogni viaggio sembrava una piccola gita. Servono equilibrio e organizzazione, certo, ma questa esperienza mi ha permesso di sviluppare competenze nuove e preziose, oltre ad arricchire la mia vita professionale e personale in modi che non avrei immaginato. E voi cosa ne pensate? Aspetto i vostri commenti. [1]: https://syndicom.ch/it/comunicato-stampa/guardia-sui-pericoli-delliniziativa-home-office/?utm_source=chatgpt.com "syndicom mette in guardia sui pericoli dell'iniziativa «Home office» - syndicom" [2]: https://www.blick.ch/wirtschaft/homeoffice-regel-gekippt-schindler-zitiert-mitarbeiter-zurueck-ins-buero-id19732502.html?utm_source=chatgpt.com "Schindler beschränkt Homeoffice: Trend zeichnet sich ab - Blick"
- #VALORIZZAZIONE DEI DIPENDENTI
Colloquio di valorizzazione Recentemente ho avuto l’opportunità di osservare quanto un colloquio di valorizzazione possa contribuire alla soddisfazione personale, vedendone gli effetti positivi su una persona a me cara. Questo mi ha spinto a riflettere sull’importanza di portare attenzione a questa tematica. In alcune aziende è già una prassi consolidata, ma spesso viene percepito più come un momento di giudizio unilaterale che un'opportunità di crescita bilaterale. L'apprezzamento e la valorizzazione dei dipendenti rivestono un ruolo cruciale nel promuovere il benessere dei collaboratori e nel garantire una gestione efficace della salute aziendale. In Svizzera, l'adozione di pratiche orientate al benessere dei dipendenti è in costante crescita, evidenziando l'importanza di tali approcci per il successo organizzativo. I rischi di un colloquio di valorizzazione mal fatto Un colloquio di valorizzazione dovrebbe essere un momento di crescita e confronto per entrambe le parti, ma quando viene gestito male può trasformarsi in un'esperienza frustrante e demotivante per i dipendenti. Tra gli errori più comuni ci sono la mancanza di preparazione, feedback vaghi o solo negativi, e l'assenza di un vero dialogo. Se il responsabile si limita a elencare difetti senza offrire soluzioni, il dipendente potrebbe sentirsi attaccato anziché supportato. Allo stesso modo, un colloquio basato su criteri poco chiari o su preferenze personali rischia di apparire ingiusto e poco credibile. Inoltre, se non vengono stabiliti obiettivi concreti per il futuro, il momento di valutazione perde di significato e diventa solo un obbligo formale. Per evitare questi problemi, è fondamentale che il colloquio di valutazione sia ben strutturato, trasparente e orientato al miglioramento, trasformandolo in un'opportunità di crescita reale per entrambe le parti. L'importanza dell'apprezzamento e della valorizzazione dei dipendenti Riconoscere e valorizzare i dipendenti non solo favorisce un ambiente di lavoro positivo, ma influisce direttamente sulla produttività e sulla lealtà verso l'azienda. Secondo Promozione Salute Svizzera, collaboratori sani e soddisfatti costituiscono un fattore determinante per il successo di un'impresa. Un ambiente lavorativo che promuove il benessere e riconosce i contributi individuali porta a una maggiore motivazione e a un coinvolgimento più profondo nel raggiungimento degli obiettivi aziendali. Benefici dell'apprezzamento nel contesto della GSA L'integrazione di pratiche di apprezzamento e valorizzazione dei dipendenti all'interno della GSA comporta numerosi vantaggi: Riduzione delle assenze : un ambiente lavorativo che riconosce e valorizza i dipendenti contribuisce a diminuire lo stress e l'insoddisfazione, riducendo così le assenze per malattia. Aumento dell'efficienza lavorativa: collaboratori motivati e apprezzati tendono a essere più produttivi e impegnati nelle loro mansioni. Miglioramento del clima aziendale : la valorizzazione individuale favorisce un ambiente di lavoro positivo, rafforzando le relazioni interpersonali e la collaborazione tra i team. Conclusione L'apprezzamento e la valorizzazione dei dipendenti sono elementi fondamentali per il benessere dei collaboratori e per una gestione efficace della salute aziendale. Le aziende che investono in queste pratiche non solo promuovono la salute e la soddisfazione del personale, ma ottengono anche benefici tangibili in termini di reddittività, riduzione delle assenze e successo organizzativo complessivo. Dati: www.promozionesalute.ch
- #LAVORO E VITA PRIVATA QUALI APPROCCI: a new balance!
Il Life Domain Balance e il Work-Life Enrichment i nuovi concetti da sviluppare nelle aziende Balance Negli ultimi anni, il concetto di "Life Domain Balance" ha guadagnato sempre più rilevanza, specialmente in un contesto lavorativo e sociale in continua evoluzione. Questo approccio non si limita al semplice equilibrio tra lavoro e vita privata, ma abbraccia una visione olistica che include anche il benessere personale, le relazioni sociali, il tempo libero e la crescita personale. Un aspetto cruciale legato al Life Domain Balance è la gestione dei carichi e delle risorse. I carichi rappresentano tutte quelle richieste, impegni e pressioni che affrontiamo quotidianamente, sia nella sfera lavorativa che personale. Le risorse, invece, sono gli strumenti, le capacità e i supporti che abbiamo a disposizione per fronteggiare tali carichi. Un buon equilibrio si ottiene non solo riducendo i carichi, ma anche potenziando le risorse, attraverso attività che promuovono il benessere fisico, mentale ed emotivo. In questo contesto, il concetto di "Work-Life Enrichment" offre una prospettiva positiva e dinamica. Si riferisce alla capacità di un dominio della vita (ad esempio, il lavoro) di arricchire e influenzare positivamente l'altro (la vita personale) e viceversa. Esperienze positive in ambito lavorativo, come il raggiungimento di obiettivi professionali, possono migliorare la soddisfazione personale, così come una vita privata appagante può favorire la motivazione e la produttività sul lavoro. In conclusione, adottare un approccio che integri Life Domain Balance, una gestione equilibrata di carichi e risorse e il Work-Life Enrichment permette di vivere una vita più armoniosa e soddisfacente, sia a livello professionale che personale. Il lavoro dei consulenti in GSA è proprio quello di aiutare le aziende a promuovere questi concetti con servizi e progetti sistemici a 360° mirati alla salute dei dipendenti e al successo dell'azienda.
- Il Sense of Coherence (SoC)
Un concetto per rinforzare la resilienza ed il benessere anche al lavoro Il Sense of Coherence (SoC) è un concetto psicologico sviluppato da Aaron Antonovsky, che descrive la capacità di un individuo di affrontare e gestire le difficoltà della vita in modo resiliente. Esso fa parte della salutogenesi ovvero quel la branca medica che studia la genesi della salute. Antonovsky oltre allo studio su come insorgono le malattie si è chiesto da dove nasce la salute o cosa ci permette di rimanere in salute. Per sviluppare i miei piani di consulenza mi baso anche su questo concetto in quanto è basato su dei principi cardini per l’essere umano, ovvero secondo Antonovsky, il SoC è costituito da tre componenti fondamentali: Comprensibilità – La percezione che il mondo sia strutturato, prevedibile e spiegabile. Le persone con un alto livello di comprensibilità riescono a interpretare gli eventi della vita in modo coerente, riducendo l’incertezza e il caos. Gestibilità – La convinzione di avere le risorse (personali, sociali o ambientali) per far fronte alle sfide della vita. Chi possiede un alto grado di gestibilità affronta meglio lo stress, perché sente di avere gli strumenti adeguati per superarlo. Significatività – Il senso che la vita abbia uno scopo e che le sfide abbiano un valore. È il fattore motivazionale che spinge le persone a impegnarsi attivamente nelle situazioni, trovando un senso anche nelle difficoltà. In effetti se ci pensate bene, quando volete affrontare qualcosa, o fare un lavoro lo fate perché ha per voi senso, lo potete gestire ed è comprensibile. Impatto del SoC nella Vita Quotidiana e al lavoro Il SoC è essenziale per il benessere psicologico e fisico di un individuo. Una persona con un SoC elevato è più resiliente, meno soggetta a stress e ansia, e più capace di affrontare le avversità con una mentalità positiva. Questo concetto è particolarmente importante nel contesto lavorativo e sociale, dove un forte SoC può migliorare la capacità di adattamento, la qualità delle relazioni e il benessere complessivo. Salute mentale: Un SoC forte è associato a livelli più bassi di depressione e ansia. Resilienza : favorisce un maggiore addattamento nell’affrontare eventi traumatici o difficili. Motivazione : Un senso di significatività porta a una maggiore motivazione e soddisfazione personale. Ambito lavorativo : Il SoC influisce positivamente sulla produttività, sul coinvolgimento e sulla gestione dello stress. In sintesi, il Sense of Coherence rappresenta un pilastro fondamentale per il benessere dell’essere umano, fornendo gli strumenti necessari per affrontare la vita con un atteggiamento positivo e proattivo. Nel contesto lavorativo, una leadership che incorpora il SoC favorisce un ambiente più armonioso, migliorando il benessere organizzativo e la produttività. Un leader con un alto livello di SoC è in grado di trasmettere chiarezza nelle comunicazioni, fornire risorse adeguate per affrontare le difficoltà e valorizzare il contributo dei dipendenti, rendendo il lavoro più significativo. I benefici dell’applicazione del SoC nella leadership includono una maggiore motivazione e coinvolgimento dei lavoratori, una riduzione dello stress e del burnout, nonché un incremento della collaborazione e della fiducia reciproca. Le aziende che adottano una leadership basata sul SoC registrano livelli più elevati di soddisfazione e performance lavorativa, creando un circolo virtuoso di benessere e successo. In sintesi , integrare il Sense of Coherence nella leadership non solo migliora la qualità della vita lavorativa, ma rappresenta anche un vantaggio competitivo per le organizzazioni che mirano a uno sviluppo sostenibile e positivo. Sapendo benissimo che non sempre si riesce ad offrire il meglio ai propri collaboratori, se volete sviluppare anche voi un progetto seguendo i principi della SoC e non solo, contattatemi .
- #IL CORAGGIO DI CAMBIARE
Ogni cambiamento porta con sé una promessa, ma anche una sfida. Quando ho deciso di intraprendere il percorso di creare la mia attività di consulenza nella Gestione della Salute Aziendale, ero consapevole che non sarebbe stato facile. Eppure, nulla mi aveva preparata davvero alla complessità emotiva e pratica di questo cambiamento, in un periodo già ricco di sfide fisiche e personali. Lasciare il certo per l’incerto, il voler cambiare, è un atto di fede in sé stessi, e per fortuna non mi son buttata al 100%. C'è un momento in cui guardi il tuo sogno e decidi che è giunto il momento di trasformarlo in realtà. Ma tra il sogno e la realtà c’è un ponte fatto di dubbi, paure e, a volte, solitudine. Creare un’azienda significa partire da zero, costruire ogni mattone con cura, ma anche con fatica. Per me, che ho scelto un settore così delicato come quello della salute aziendale, è fondamentale credere nella mia visione: migliorare la qualità della vita delle persone nei luoghi di lavoro e aiutare le imprese a prosperare attraverso il benessere. Ma, nonostante la passione e le competenze, trovare i primi clienti è forse uno degli ostacoli più difficili da affrontare. Ho passato giorni e notti a chiedermi se stessi facendo la cosa giusta. Sono confrontata con porte chiuse, con un mercato che a volte sembra non voler ascoltare, e con la sensazione di essere sempre in salita. Ma ogni "no" è una lezione. Ogni silenzio mi insegna ad affinare il mio approccio, a essere più chiara nel comunicare il valore del mio lavoro e, soprattutto, a non perdere mai di vista il motivo per cui ho iniziato. Eppure, è proprio nei momenti più difficili che trovo speranze inaspettate. Un messaggio di incoraggiamento da un conoscente, un consiglio prezioso, o persino un semplice "like" a un mio post sui social hanno il potere di rasserenare le mie giornate. È sorprendente come un piccolo gesto di supporto possa ridare energia e ricordarti che non sei sola in questa avventura. Il cambiamento, si dice, è l’unica costante nella vita. È vero, ma viverlo in prima persona è tutt’altro che semplice. Ti mette davanti a una versione di te stesso che non conosci: una versione più resiliente, più coraggiosa, più creativa. Ti costringe a guardare le tue insicurezze negli occhi e a scegliere ogni giorno di non arrenderti. Anche oggi continuo a costruire il mio sogno, so che la strada è ancora lunga. Ma so anche che ogni piccolo passo in avanti è una vittoria. Ogni cliente conquistato è una conferma che la mia visione ha valore. E ogni sfida superata mi ricorda che il cambiamento non è solo difficile: è anche incredibilmente trasformativo. Conclusione: A tutti quelli che si trovano in una fase di cambiamento, che stanno affrontando le difficoltà di creare qualcosa di nuovo: non siete soli. E ricordate, un piccolo gesto di supporto, come una parola gentile, un segno di apprezzamento, la condivisione di un post, può fare una grande differenza. Il percorso è impegnativo, ma non c’è nulla di più gratificante che vedere la vostra visione prendere forma, un passo alla volta. A tutti quelli che conoscono qualcuno che stanno vivendo un cambiamento, di qualsiasi natura sia, sosteneteli come meglio potete: ve ne saranno IMMENSAMENTE grati.
- #LA GSA
Da qualche mese sto tentando di farmi conoscere con la mia nuova attività di consulenza incentrata sulla Gestione della Salute in Azienda (GSA). Ma cos’è nello specifico la GSA e a chi è rivolta? Il mio intento è di coinvolgere il maggior numero di manager o responsabili di aziende (in particolare le PMI) ad attuarla per il bene sì dei collaboratori ma che andrà poi a ripercuotersi positivamente anche sull’azienda stessa. La GSA in Svizzera è un approccio sistematico per promuovere e proteggere la salute dei dipendenti ed ecco i principali componenti della GSA: 1. Gestione delle assenze e case management 2. Strategia GSA ed in particolare: a. Sicurezza sul lavoro e tutela della salute, b. Radicamento strategico della GSA, c. Coinvolgimento delle collaboratrici e dei collaboratori nella GSA, d. Verifica dell’efficacia della GSA 3. Promozione della salute in azienda (PSA) e inchieste tra le collaboratrici e i collaboratori: a. Promozione del movimento/offerte di sport b. Promozione di un’alimentazione sana/offerta alimentare sana c. Sensibilizzazione allo stress/alla salute psichica d. Inchieste tra le collaboratrici e i collaboratori 4. Organizzazione del lavoro, sviluppo del personale e dell’organizzazione a. Postazioni di lavoro ergonomiche/contesto lavorativo b. Promozione del riposo/delle pause c. Buona cultura aziendale/cultura di conduzione improntata all’apprezzamento d. Impostazione dei compiti favorevole alla salute e. Conciliazione tra vita privata e professionale f. Sviluppo e promozione del personale Questi componenti lavorano insieme per creare un ambiente di lavoro sano e produttivo, migliorando il benessere dei dipendenti e, di conseguenza, il successo aziendale. La GSA non è solo quindi il cesto di frutta o il gruppo sportivo, c’è ben altro che coinvolge la Struttura, la Cultura e la Strategia dell’azienda nella sua visione interna. E’ un lavoro minuzioso, costante, che necessita energia, perseveranza, comunicazione e volontà al cambiamento. Cosa ne pensi? La GSA è già attiva nella tua azienda? La vorresti implementare? Condivi la tua esperienza e se vuoi un aiuto, contattami.
- #ASSENTEISMO
Anche nel 2023 in Svizzera i casi di ASSENTEISMO nelle aziende sono fortemente aumentati così come i costi che ne derivano. Oltre alle classiche assenze per malattia e infortunio, sono aumentate le assenze riconducibili alla salute mentale. Circa 1/4 delle aziende deve confrontarsi con dipendenti affetti da problemi di natura psicologica quali: Stress e Pressione Lavorativa : L’ambiente di lavoro stressante, le scadenze serrate e le aspettative elevate possono contribuire all’assenteismo dovuto a problemi psicologici. Problemi Personali : Eventi personali come lutti, divorzi o problemi familiari possono influenzare la salute mentale e portare all’assenteismo. Disturbi Mentali : Condizioni come depressione, ansia, disturbi bipolari o disturbi alimentari possono causare assenze dal lavoro. Bullismo o Mobbing : L’essere vittima di bullismo o mobbing sul posto di lavoro può avere un impatto significativo sulla salute mentale e portare all’assenteismo. Sindrome da Burnout : Il burnout, causato da un eccessivo stress lavorativo e mancanza di equilibrio tra vita professionale e personale, può portare a lunghe assenze. Problemi di Sonno : Disturbi del sonno, come l’insonnia, possono influenzare la capacità di lavorare e portare all’assenteismo. Problemi di Relazione : Conflitti con colleghi o superiori possono avere un impatto sulla salute mentale e portare all’assenteismo. È importante che i datori di lavoro riconoscano questi fattori e promuovano un ambiente di lavoro sano e supportivo per ridurre l’assenteismo legato alla salute mentale.
- #STRESS sul posto di lavoro
L’ Indagine sulla salute in Svizzera: lavoro e salute 2012-2022 rivela un aumento significativo del livello di stress sul posto di lavoro nel corso di dieci anni. La percentuale di persone che dichiarano di provare stress è passata dal 18% nel 2012 al 23% nel 2022. Questo incremento rappresenta il maggiore registrato tra le condizioni lavorative che possono comportare rischi fisici o psicosociali per la salute 1 . Ecco alcuni punti chiave emersi dall’indagine del Ufficio federale di statistica e pubblicato lo scorso 23.05.2024: 1. Stress sul posto di lavoro : Nel 2022, il 25% delle donne e il 21% degli uomini attivi professionalmente hanno dichiarato di essere spesso o sempre stressati sul lavoro. Queste percentuali sono in aumento, soprattutto tra le donne. Nel 2012, le donne stressate erano il 17%, mentre gli uomini erano il 18%. Nel 2022, il settore in cui lo stress era più diffuso (29%) era quello della sanità e dell’assistenza sociale 2 . 2. Rischio di burnout : La quota di donne emotivamente esauste sul lavoro, con un maggior rischio di burnout, è passata dal 20% nel 2012 al 25% nel 2022. La percentuale di uomini a rischio di burnout è rimasta stabile al 19%. Le persone sotto stress hanno maggiori probabilità di sentirsi emotivamente esauste: più della metà delle persone stressate (53%) ha dichiarato di esserlo. Il 27% delle persone emotivamente esauste presentava sintomi di depressione, rispetto al 5% di quelle che non lo erano 2 . 3. Molestie sessuali : Nel 2022, più donne che uomini hanno dichiarato di essere state vittime di discriminazioni o violenze sul lavoro (21% contro 16%). Questa differenza è principalmente dovuta al fatto che, nei 12 mesi precedenti l’indagine, la quota di donne che hanno subito discriminazioni di genere sul lavoro era nettamente più alta di quella degli uomini (8,4% contro 1,5%). Anche le situazioni di molestie sessuali sono state segnalate più frequentemente dalle donne (1,7% contro 0,4%). Se si considerano le donne dai 15 ai 29 anni, tale quota sale al 4,1%. La percentuale di donne che dichiarano di aver subito molestie sessuali è passata dall’0,6% nel 2012 all’1,7% nel 2022 2 . 4. Rischi fisici : Nel 2022, il 47% degli uomini e il 43% delle donne erano esposti ad almeno tre rischi fisici su dieci sul luogo di lavoro. Per gli uomini, ciò rappresenta una leggera diminuzione rispetto al 2012 (50%). Il calo più significativo riguarda l’esposizione a prodotti tossici o nocivi, che è passata dal 28% nel 2012 al 23% nel 2022. Le donne sono più soggette a rischi fisici legati a posizioni dolorose o stancanti (50% contro 45%) e al sollevamento o spostamento di persone (15% contro 8%), comuni nei lavori di cura o custodia di bambini 2 . 5. Settori a rischio : Nell’agricoltura e nell’edilizia, i rischi fisici prevalgono nettamente su quelli psicosociali, con oltre l’80% delle persone esposte a tre o più rischi fisici. Nei settori della sanità, della ristorazione, del commercio e dei trasporti, i rischi psicosociali hanno la stessa frequenza di quelli fisici 2 . In sintesi, l’indagine evidenzia l’importanza di affrontare il problema dello stress sul lavoro e di adottare misure preventive per migliorare la salute e il benessere dei lavoratori. I lavoratori hanno bisogno di te. 1 e 2 https://www.bfs.admin.ch/news/it/2024-0181